Varietà di Cannabis Indica vs Sativa, le differenze e il confronto tra le piante entrambe utilizzate per scopo medico e ricreativo. Vediamo le molteplici risorse della pianta di Cannabis.

Per molto tempo hai vissuto nella convinzione che la cannabis fosse soltanto di una sola qualità? Lungi da noi sconvolgerti, ma negli ultimi decenni sono stati scoperti oltre 1.000 ceppi

Lo sappiamo, la cannabis light non smette mai di affascinare e stupire al tempo stesso. 

Ma non preoccuparti, non ti elencheremo un migliaio di nomi. Ciò che ti interessa davvero sapere quando decidi di acquistare dei prodotti a base di cannabis è il fatto che i diversi ceppi siano stati raggruppati all’interno di grandi sottospecie

Due delle più famose sono: la Cannabis Indica e la Cannabis Sativa

Entrambe vengono utilizzate a scopo medico e ricreativo. Hanno molte caratteristiche in comune, ma anche tantissime differenze. Sono diverse nell’aspetto estetico, nella composizione e quindi anche negli effetti. 

Ecco perché abbiamo deciso di approfondire il confronto tra cannabis Indica vs Sativa

La pianta di Cannabis

La cannabis è una pianta appartenente alla famiglia delle Cannabaceae e può essere utilizzata per una notevole varietà di scopi.

È un’erba aromatica, lo puoi facilmente intuire dal forte odore che sprigiona quando ne annusi una. È molto resistente ed è originaria dell’Asia centrale, anche se attualmente viene prodotta in tutto il mondo grazie a differenti metodi di coltivazione. 

Da quando l’uomo l’ha scoperta, almeno 5.000 anni fa secondo le fonti, ha saputo sfruttarla al massimo. Ancora oggi la canapa viene impiegata nel campo tessile, quindi nella produzione di abbigliamento e accessori, ma anche nel campo alimentare, farmaceutico e olistico. 

Insomma, è una pianta dalle mille risorse. Ma abbiamo già anticipato il fatto che non esiste un unico tipo di cannabis, e puoi accorgertene osservando proprio le piantine. 

Varietà di Cannabis

In realtà, le sottospecie in cui i ceppi di cannabis vengono classificati sono tre in base alla presenza più o meno importante dei cannabinoidi THC (principio attivo che induce lo sballo) e CBD, ovvero il Cannabidiolo

  • Indica: ha un livello elevato di CBD ma non necessariamente la percentuale di THC deve essere bassa; 
  • Sativa: possiede generalmente una percentuale più elevata di THC e più bassa di CBD; 
  • Ruderalis: THC e CBD sono bilanciati, anche se la proporzione cambia in base al ceppo.

Quest’ultima tipologia è quella meno apprezzata dai coltivatori perché le sue piante sono molto piccole e ne servirebbe una quantità davvero grande per soddisfare le richieste dei consumatori. L’attenzione rimane quindi concentrata su Indica vs Sativa. 

differenze tra cannabis indica e sativa

Differenze tra cannabis Indica e Sativa

La diatriba tra Indica vs Sativa ha luogo quindi su più livelli. Un vero intenditore può riconoscerle a colpo d’occhio, poiché l’aspetto estetico delle due varietà è molto diverso per quanto riguarda la dimensione delle piante, la forma delle foglie e delle infiorescenze. 

Tuttavia, le differenze non si fermano qui perché ne puoi trovare anche nelle sostanze da cui sono composte, nel gusto e negli effetti.

Vediamo insieme tutte le differenze tra la Indica e la Sativa. 

Le differenze botaniche

Partiamo dall’aspetto esteriore, quindi dalle caratteristiche delle piante di cannabis Indica e Sativa

Iniziamo parlando della cannabis Sativa

  • Le piante sono alte e slanciate con rami lunghi e fusti sottili, i climi caldi e secchi di Thailandia e Sud America in cui si sono sviluppate originariamente, nonché l’esposizione a molte ore di sole, permette un’estensione maggiore in altezza;
  • Le foglie sono a ventaglio strette e allungate, con dita sottili;
  • I fiori sono piccoli e soffici, con un rapporto calice-foglia più alto;
  • Richiede un tempo di fioritura più lungo, fino a 14 settimane; 
  • La resa è generalmente più alta, con una produzione maggiore di infiorescenze rispetto alla Indica.

Vediamo ora come se la cava la cannabis Indica

  • Le piante sono più basse e robuste, con una forma conica e fusti spessi, questa loro particolarità è dovuta al fatto che vivono in climi rigidi di India, Pakistan e Afghanistan e le piante hanno quindi bisogno di essere più robuste;
  • Le foglie sono a ventaglio e ampie, con dita larghe e spesse; 
  • I fiori sono grandi e compatti, con un rapporto calice-foglia più basso; 
  • Il periodo di fioritura è più breve, in media 8-10 settimane; 
  • La resa è variabile, ma spesso inferiore rispetto alla Sativa. 

È però importante dire che la distinzione tra Indica e Sativa non è sempre netta. Molte varietà sono ibride con caratteristiche di entrambe le specie, inoltre anche fattori atmosferici e ambientali come clima, terreno e tecniche di coltivazione possono incidere sulle caratteristiche estetiche. 

Secondo gli scienziati, si può parlare solamente di differenze fenotipiche e non anche genetiche. Le denominazioni “Indica” e “Sativa” sono state attribuite in base alle caratteristiche e al comportamento delle piante. Per capire se la composizione chimica è diversa, dobbiamo guardare il profilo terpenico. 

Le differenze terpeniche

I terpeni sono composti aromatici presenti in tutte le piante, compresa la cannabis. Essi conferiscono l’aroma e il sapore caratteristico a ogni varietà e possono anche influenzare gli effetti del consumo di cannabis.

Differenze terpeniche tra Indica vs Sativa:

  • Sativa: le varietà Sativa tendono ad avere un profilo terpenico più complesso e ricco di terpeni come limonene, pinene, mircene e terpinolene, questi terpeni possono conferire un aroma fresco, fruttato, agrumato e terroso;
  • Indica: le varietà Indica invece tendono ad avere un profilo terpenico più semplice e dominato da mircene, limonene e cariofillene, che conferiscono un aroma più terroso, dolce, speziato e muschiato.

Facciamo qualche esempio di terpeni e dei loro effetti:

  • Limonene: aroma agrumato, energizzante e antidepressivo;
  • Pinene: aroma di pino, energizzante e antinfiammatorio;
  • Mircene: aroma terroso, rilassante e sedativo;
  • Terpinolene: aroma di lime, energizzante e ansiolitico;
  • Cariofillene: aroma speziato, antinfiammatorio e analgesico.

I terpeni possono interagire con i cannabinoidi, come il THC e il CBD, per modulare gli effetti del consumo di cannabis. Ad esempio, il mircene può amplificare gli effetti sedativi del THC, mentre il limonene può contrastare l’ansia e la paranoia.

Le differenze nel gusto

Le varietà di Cannabis Indica e Sativa possono avere diverse caratteristiche gustative, influenzate da:

  • Terpeni: come dicevamo, sono i composti aromatici che conferiscono l’aroma e il sapore alla cannabis;
  • Cannabinoidi: come THC, CBD e altri, che possono influenzare il gusto in modo sottile;
  • Metodo di coltivazione: fattori come il terreno, il clima e l’irrigazione possono influenzare non solo l’aspetto fisico ma anche il gusto del prodotto finale; 
  • Metodo di cura: l’essiccazione, la concia e la conservazione possono influenzare il gusto.

In generale:

  • Le varietà Indica: tendono ad avere un sapore più terroso, dolce e fruttato, con note di pino, hashish e spezie;
  • Le varietà Sativa: si orientano verso un sapore più fresco e agrumato, con note di limone, lime, arancia e frutti di bosco.

È interessante notare che Il gusto è un’esperienza soggettiva che può variare da persona a persona. Inoltre, può essere influenzato da fattori ulteriori, come il metodo di consumo e la tolleranza individuale.

Effetti di Indica e Sativa

Passiamo ora alla differenza tra Sativa e Indica negli effetti, quindi nel momento in cui vengono a contatto con l’organismo.

La varietà Indica abbiamo già detto che contiene una percentuale di THC inferiore, però al tempo stesso vanta una più alta percentuale di CBD. Ha un’azione rilassante, è quindi indicata per l’uso notturno grazie alle sue proprietà sedative. Aiuta a combattere l’insonnia, a far tornare l’appetito e a gestire il dolore. 

Lavora maggiormente a livello fisico piuttosto che mentale, aiuta a riequilibrare eventuali scompensi negli organi e rafforza il sistema immunitario. 

Nella Sativa il livello di THC è più elevato. Tale cannabinoide stimola il cervello, è quindi più adatta all’uso diurno perché infonde energia. È perfetta per chi desidera stimolare la sua parte creativa e per chi vuole intraprendere nuovi progetti. 

THC e CBD sono molto simili tra di loro. Ma se il CBD lavora più sul corpo, il THC interagisce con il sistema nervoso centrale e ha più effetto sul cervello. La Sativa è infatti in grado di trattare la depressione e l’ansia, mantiene la mente vigile e l’effetto psicoattivo infonde anche euforia.

Il sondaggio su cannabis indica e sativa

Si può parlare ancora molto, nella teoria, della diatriba tra Indica vs Sativa. Ma qual è la posizione dei consumatori?

A darcene un’idea è un sondaggio web sui consumatori di cannabis terapeutica pubblicato sul The Journal of Alternative and Complementary Medicine. Questo sondaggio online si è dato come obiettivo proprio quello di valutare le opinioni dei consumatori di cannabis terapeutica sugli effetti della cannabis Indica e Sativa. Sono stati interpellate 95 persone e i risultati sono stati molto interessanti. 

La cannabis Indica si è rivelata più efficace nella gestione del dolore, nella sedazione e per favorire il sonno. La cannabis Sativa, invece, ha dato maggiori risultati per l’aumento dell’energia e dell’euforia, quindi nel combattere la depressione.Ovviamente si tratta di un campione ristretto che non può rappresentare la totalità dei casi, però è un buon punto di partenza per valutare la differenza degli effetti delle due varietà di cannabis.

Prodotti legali con il CBD

I prodotti che trovi comunemente negli shop sia fisici che online sono stati preparati utilizzando delle piante in cui il livello di THC è basso. Questo dettaglio è fondamentale per la creazione di prodotti legali. Infatti la marijuana, che contiene una percentuale di THC alta, viene considerata illegale. 

Quando acquisti un prodotto a base di CBD controlla sempre la componente di THC che deve essere indicata sulla confezione. Ogni nazione del mondo ha fissato un proprio limite che per l’Italia è inferiore allo 0,5%. Questa soglia è considerata assolutamente sicura per la salute. Non è stato invece posto un limite al CBD che puoi trovare anche in concentrazioni molto elevate.

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